I poeti, cioè i primi uomini –che, vichianamente,
furono inventori, cioè conoscitori del mondo per via fantastica – pensavano che
il cielo si stendesse immediatamente sopra le montagne. (...) Mitografie
celesti, quelle elencate da Vico, che popolano lo spazio di figure in
movimento, di metamorfiche apparenze: il destino enigmatico degli uomini trova
in esse protezione. I pensieri e i desideri prendono corpo di dei e di eroi. La
finitudine si circonda di illusori eppur necessari sfondamenti. Il
labirinto dell’esperienza si specchia, acquietandosi, nella logica labirintica
di una cosmogonia.
Rastros de olas sobre arena negra, Panamá
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